Parole del lunedì, 29 aprile 2024

Sono in viaggio, tempo buono per leggere e scrivere. L’aeroporto, l’aereo, il treno, le attese, l’albergo in solitaria… luoghi e momenti adatti a immergersi in libri, giornali e riviste, da lettore come da scrittore. Se per di più il meteo è brutto e le camminate/corse sono ridotte dalla pioggia, ecco che questi momenti si allungano. Il viaggio è legato a un ciclo di lezioni che sto tenendo all’Università di Coimbra, quattro in otto giorni. Le prime tre sono legate una all’altra, dinamiche, ed è bello costruirle seguendo interessi e curiosità di studentesse e studenti che, al primo impatto, si sono dimostrate davvero in gamba.

Parole di altra storia

Ivan Portelli e io qualche tempo fa abbiamo scritto un articolo per raccontare l’idea di frontiera che è stata costruita nei secoli al fine di separare Nova Gorica e Gorizia, due città che sono state riunite dalla designazione a capitali europee della cultura per il 2025. L’articolo lo ha pubblicato Valigia Blu, che ieri ne ha dato pubblicità attraverso i suoi profili social, eccolo qui. C’è scritto che ci vogliono dodici minuti per leggerlo…

Ho letto un libro bellissimo (e ci sono voluti più di dodici minuti, visto che ha settecento pagine e più), si intitola “Dolore e furore. La storia delle brigate rosse”, lo ha scritto Sergio Luzzatto e lo ha pubblicato Einaudi. Luzzatto usa due prospettive per raccontare questa storia: quella biografica, cercando di ricostruire – per quanto possibile sia farlo con un terrorista assai abile nella clandestinità – la vita di Riccardo Dura; quella corale, studiando la città di Genova, sede di una colonna brigatista considerata a lungo invincibile. Subito dopo, di quella storia ho letto un altro libro, che però non mi sento di consigliare perché, al contrario di Luzzatto, chi lo ha scritto si è messo o messa troppo in mezzo, fornendo interpretazioni letterarie e psicologiche non richieste. Lo scrivo solo per sottolineare un po’ di più i meriti di Luzzatto, che fornisce una magistrale prova di padronanza del metodo storico (scrive la biografia di un clandestino per eccellenza e lo fa senza lasciarsi trascinare dall’ossessione della ricostruzione) e che rimane sempre un passo indietro rispetto agli eventi raccontati. Abbiamo bisogno di libri così e se per averli abbiamo bisogno di settecento pagine, lasciamo che autrici e autori se le prendano. Ora ho iniziato a leggere un corposo libro di altra storia, ma di Sergio Luzzatto ho messo in lista cose nuove.

Parole di sport

Ho già scritto varie volte che nomino solamente i libri da consigliare, non scrivo neppure i titoli di quelli poco o nulla convincenti. Lo faccio imbeccato da The Believer, un magazine al quale mi sono abbonato e del quale vi consiglio una bellissima intervista capace di raccontarci il giornalismo sportivo di qualità. Alle domande di Alan Chazaro risponde Marcus Thompson II, giornalista di The Athletic, esperto di quanto sportivamente accade nella Bay Area (San Francisco, per intenderci), dove vissi per mesi e dove spero sempre di tornare almeno un po’. L’intervista è qui, dovrebbe esserci la possibilità di leggere gratuitamente un articolo, potrebbe essere questo quello adatto a voi. Thompson II ci racconta di come si diventa giornalisti sportivi (almeno, ci racconta di come lui lo è diventato), della differenza tra lo scrivere articoli e libri, del modo di partecipare a una conferenza stampa. E molto altro.

Parole in libertà

Ho letto un romanzo bellissimo, si intitola “Il cammino del morto”, lo ha scritto Larry McMurtry (che era il padre dell’ottimo singer-songwriter James McMurtry) e lo ha pubblicato Einaudi. Anche questo è un libro lungo, più di cinquecento pagine, ma chi se ne importa se è bello? Basti dire che ho interrotto la lettura di un romanzo non bello che di pagine ne contava centosessanta. Mi sento in vena di difendere i libri lunghi, anche perché le cose migliori che ho letto ultimamente quello sono. Torniamo al cammino del morto, che è una sorta di prequel dello splendido Lonesome Dove, che a McMurtry valse il Pulitzer e che a me qualche anno fa regalò prolungati momenti di ottima e avvincente lettura. Ci sono altre cose da leggere di McMurtry e del cosiddetto ciclo di Lonesome Dove in particolare: Le strade di Laredo (tradotto in italiano) e Comanche Moon, non ancora tradotto; sono in lista.