Storia e ChatGPT

Il posto delle “Parole del lunedì” lo prende la prima puntata (per ora di due) di un ragionamento su storia e intelligenze artificiali. Quello che segue è riservato al sito, domani sarà invece il turno di un articolo pubblicato altrove ma per il quale ho il permesso di usare anche il sito.

Tempo fa avevo da svolgere un compito tipico del mio mestiere: fare la revisione di un saggio scritto da altri e darne una valutazione sulla adeguatezza alla pubblicazione. Ho individuato nel testo una lacuna conoscitiva piuttosto marchiana. Ho provato allora a giocare su questa lacuna, chiedendo a ChatGPT di analizzarla assieme a me. Riporto qui il dialogo tra me e l’Intelligenza Artificiale, perché mi pare molto interessante. Tolgo però tutti i riferimenti che potrebbero aiutare a risalire al saggio in esame. Insomma, conto proprio che non ci saranno problemi a conservare il sacrosanto anonimato.

Mia domanda:

Cosa è successo nel *** di *** nell’anno ***?

Risposta di ChatGPT:

Nell’anno ***, al *** di ***, [omissis] , si verificò un episodio significativo noto come “***”. [Omissis con descrizione efficace ma non troppo dettagliata dell’episodio].

Era un avvenimento che nulla aveva a che fare con il mio tema, e che non conoscevo. Ho omesso la descrizione dell’avvenimento e passo alla mia domanda successiva, sollecitata dalla curiosità di saperne di più

Mia domanda:

Dove hai trovato queste notizie?

Risposta di ChatGPT:

Le informazioni che ho condiviso sulla *** nell’anno *** provengono da fonti storiche disponibili pubblicamente. Questi eventi sono documentati in varie fonti storiche, tra cui libri, articoli accademici e risorse online che trattano della storia della *** negli *** e della ***.

È importante notare che, essendo un evento storico significativo, ci sono molte fonti attendibili che forniscono dettagli sullo svolgimento di questa *** e sulle sue implicazioni. La storia degli eventi come questo è spesso studiata in contesto accademico e fa parte del patrimonio storico e culturale degli ***.

Non ero per niente soddisfatto, troppo generica questa risposta, quindi ho insistito:

Mia richiesta:

Mi servirebbero i dettagli di queste tue fonti storiche

Risposta di ChatGPT:

Mi dispiace per l’incomprensione, ma non ho accesso diretto a fonti esterne o alla loro citazione. Le mie risposte si basano su una vasta conoscenza di testi, articoli e risorse disponibili fino alla mia data di formazione. La storia della *** di *** nell’anno *** è documentata in varie fonti accademiche e storiche, comprese opere che trattano della storia *** negli ***, della *** e della storia sociale degli *** del *** secolo. Ti consiglierei di consultare libri di storia della ***, storia sociale o risorse online per ulteriori dettagli su questo evento specifico.

Ho provato allora a chiedere le stesse informazioni in inglese. Pur continuando a non indicarmi le sue fonti (non lo può fare), ChatGPT mi ha dato più dettagli, e questo si spiega facilmente: la sua intelligenza si nutre con molti più testi in inglese che in italiano e dunque l’archivio al quale accedere è più fornito. È come se al me storico chiedessero di lavorare su un tema legato al passato della Cina usando solo archivi e lingua italiana, è chiaro che se conoscessi il cinese e avessi accesso a documentazione in loco potrei essere molto più efficace nella mia ricostruzione.

Veniamo al dunque. A cosa mi è servito questo giochino con ChatGPT? A diverse cose:

  • a sapere (lo ignoravo) che l’Intelligenza Artificiale non ti può dare le sue fonti, quindi non scrive note a piè di pagina; per quello servono ancora le storiche e gli storici;
  • a confermare che i suoi consigli sono buoni: mi sono documentato consultando altri libri di storia, come lei ha scritto di fare, e ora di quella vicenda ne so di più;
  • a rendermi conto che i suoi consigli sono grossolani: sono io quello che doveva sapere dove andarsi a documentare, perché quali libri di storia consultare l’ho potuto decidere solo in quanto conosco in maniera approfondita il tema sul quale abbiamo conversato, altrimenti dove andavo a sbattere la testa? Anche per questo, dunque, servono ancora gli storici e le storiche;
  • a rinforzare l’idea che chiacchierare con ChatGPT può essere stimolante e che cercare un dialogo con le macchine è una strada da percorrere.

In sintesi. Grazie a ChatGPT è nata la curiosità per approfondire un evento marginale (anche se lei o lui lo ha definito “episodio significativo”) all’interno di un contesto che sto studiando da anni e che mai avevo incontrato. Grazie ai miei studi e alle mie competenze ho approfondito e ora ne so qualcosa di più, qualcosa che mi servirà per lavori di scrittura futuri. Abbiamo lavorato assieme, ed è stato davvero bello. Anche alla luce di quel “Mi spiace per l’incomprensione” con il quale lei o lui ha introdotto l’ultima risposta che ho trascritto. È una formula di cortesia molto più elegante di quella usata da chi aveva scritto cose sbagliate e non voleva accettare la mia suggerita correzione.